Il settore del turismo ha accusato danni ingenti dall’inizio della pandemia ad oggi, ma ci auspichiamo sia una delle risorse su cui puntare per costruire il futuro. Su cosa investire per il turismo del futuro?
Anche chi non era avvezzo allo spostamento, chi non amava salire a bordo di aerei, treni e bus con frequenza ha sofferto le limitazioni in questi mesi. L’impossibilità di spostarsi ha generato in molti il desiderio, anzi il bisogno vero e proprio, di viaggiare. Se analizziamo ciò che sta succedendo in questi primi giorni di riapertura, con grandi afflussi in ristorante, bar e altri locali, abbiamo la misura reale dei bisogni scalpitanti delle persone.
C’è voglia di vivere, più che paura di contrarre.
Sarà proprio questo degli elementi di cui tener conto da qui in avanti per organizzare la proposta turistica, di accoglienza e ospitalità nel nostro Paese. Che, non dimentichiamo, ha un potenziale sconfinato ma logiche promozionali poco solide.
Un turismo intelligente
Un errore da non commettere è credere che tutto sia rimasto immutato. La pandemia ha modificato le abitudini, le esigenze, le consapevolezze di tutti, e per i prossimi mesi, per costruire un’adeguata proposta turistica, dobbiamo tener conto che il turista in Italia sarà ancora prevalentemente italiano.
Quali sono le occasioni da non perdere?
La prima riguarda l’abolizione del menu turistico, elemento che ha sempre svalutato la nostra ristorazione, dipingendo spesso un’idea banalizzata e stereotipata di cucina italiana. Ogni luogo ha le sue tipicità , ogni regione i suoi piatti tipici: cominciamo a farli conoscere senza timore e senza paura di farli pagare il giusto prezzo.
L’altra occasione da non perdere riguarda l’esplorazione più approfondita del Paese: per tanti anni il turismo in Italia si è concentrato nelle città d’arte e in alcune gettonatissime mete di mare e montagna. L’abbiamo constatato già l’anno scorso, che si è verificata una mobilitazione generale verso le vette delle Dolomiti, gli Appennini…
le persone hanno cercato, trovato, scoperto un’Italia ricca di scorci meravigliosi, impregnata di tradizioni, profumi, storia. Ora che la conosciamo meglio anche noi, perché non farla scoprire al mondo?
Negli ultimi anni si è parlato di valorizzazione del territorio. L’interazione con ciò che circonda l’attività di ristorazione è più di un’opportunità : da un lato il ristoratore può coltivare la propria identità , definirla, connotarla di significato; dall’altro può affiliarsi a produttori, siti turistici, strutture alberghiere e creare esperienze customizzate. Date valore alla vostra terra, anche negli arredi del vostro locale.
E ricordate: la sinergia con enti e soggetti locali aumenta la visibilità aziendale e accredita ulteriormente la credibilità dell’insegna.
Un altro aspetto da considerare per sviluppare un turismo intelligente per il futuro (e l’immediato presente) riguarda la sostenibilità . Non possiamo pensare di sviluppare un’offerta turistica senza tener conto delle risorse, umane e territoriali, dei nostri luoghi. Dobbiamo costruire dei sistemi sostenibili e diffondere l’idea di un turismo responsabile, sostenibile, a favore della natura. A tal proposito vi consigliamo questa lettura, che parla di buon senso: Vademecum del Turista Responsabile.