Prodotta in soli 6 comuni nella provincia di Roma e 31 comuni della provincia di Viterbo, la Nocciola Romana DOP è un prodotto di grande vanto per la regione Lazio.
Un prodotto che, inoltre, si fregia della DOP….
Non poteva mancare nel nostro assortimento!
Andiamo con ordine, ovvero partiamo dal nome scientifico.
La Nocciola Romana è della specie Corylus Avellana, varietà Tonda Gentile Romana e Nocchione.
Viene prodotta, come dicevamo, solo nella regione Lazio, in particolare nel Viterbese.
Non c’è miglior periodo per parlare di questo prodotto: la raccolta avviene dal dal 15 agosto al 15 novembre; generalmente, però, si compie entro la metà di settembre, quando le nocciole giungono a piena maturazione.
Come si raccoglie
Le nocciole vengono raccolte da terra e mai dall’albero anche se c’è da dire che una sosta troppo prolungata sul suolo potrebbe comprometterne la qualità; molti coltivatori per ovviare a questo problema ricorrono all’impiego di macchine trainanti o “semoventi”. Successivamente le nocciole vengono essiccate in appositi seccatoi fino ad ottenere un tasso di umidità non superiore al 6%.
Perché si distingue
La Nocciola Romana è un prodotto che si fregia della DOP (Denominazione di Orgine Protetta).
Clima e territorio conferiscono alla Nocciola Romana delle caratteristiche uniche, soprattutto in termini di croccantezza e tessitura compatta, senza vuoti interni. Il suolo di origine vulcanica, in particolare, ricco di microelementi e potassio, costituisce un connubio perfetto con il clima mite dei Monti Cimini e Sabatini, le cui variazioni termiche si conciliano ottimamente con le tempistiche evolutive della pianta.
Questa nocciola si distingue anche per il sapore finissimo e persistente. Può avere una forma subsferoidale, sferoidale o subelissoidale ed ha dimensioni del guscio che variano dai 14 a 25 mm.
Come conservarla
La Nocciola Romana DOP va conservata in ambienti freschi evitando di esporla a fonti di calore, luce ed umidità in modo da preservarne il più possibile le peculiarità distintive. Le nocciole possono essere gustate tanto allo stato fresco, quanto essiccate o tostate.
Come utilizzarla
La tradizione gastronomica viterbese ne prevede l’abbinamento con numerosi piatti a base di carne. Viene inoltre impiegata come ingrediente nella preparazione di tantissimi dolci: dai tozzetti agli ossetti da morto, dai brutti buoni ai mostaccioli.
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