Quello che ci stiamo lasciando alle spalle è un anno di tensioni, timori, incognite… ma anche un anno di riscoperta, ridimensionamento delle nostre vite, dei nostri ritmi, delle nostre scelte.
Accingerci alle festività natalizie non è semplice in questo 2020, soprattutto perché, ancora oggi, non abbiamo per nulla chiaro quale sarà il futuro. Non quello a lunga distanza, ma quello più prossimo, i giorni che sono dietro l’angolo. Non sappiamo se le attività saranno chiuse o aperte, se ci sarà concesso raggiungere un familiare oppure no, se i ristoranti saranno di nuovo con le serrande abbassate.
Tanti, mai come prima d’ora, non sanno come far fronte ai problemi economici, alle chiusure, agli affitti da pagare, agli insoluti.
Altrettanti hanno preoccupazioni che vanno oltre il lavoro e l’impresa: la salute, propria e quella dei propri familiari.
E molti si chiedono: che cosa c’è da festeggiare?
Con quale spirito riusciamo a trascorrere i giorni di festa?
Lo spazio del conforto
Non è semplice e non sarà semplice, ma da qualche parte dobbiamo trovare la forza per reagire e guardare a domani con uno sguardo positivo.
Perché in qualche modo ce la faremo, ce l’abbiamo sempre fatta!
Non ci resta che riunirci attorno a un tavolo, nei limiti delle restrizioni che verranno imposte, con le persone a cui vogliamo bene.
D’altronde la tavola è sempre stato lo spazio del confronto… ma soprattutto del conforto, della condivisione. E forse oggi il suo valore di “spazio condiviso e confortevole” sarà anche più marcato di prima. Quindi, ricordatevi di ‘festeggiare’ e se potete ordinate il cibo da un ristorante o un’attività che avete vicino, farete un bel gesto.
I buoni propositi
Quest’anno abbiamo cercato il più possibile di affiancarvi prima che come fornitori o distributori come persone, e continueremo a farlo…
perché c’è una cosa che sicuramente dobbiamo evitare, e in cui ognuno di noi è responsabile: non possiamo andare avanti dimenticandoci cosa ci ha lasciato dentro il 2020.
Un abbraccio a tutti!