Oggi andiamo a indagare un comparto che ci interessa particolarmente. Quello delle attività agrituristiche, di cui la nostra Regione è “ghiotta” e su cui si possono gettare le basi per rilanciare l’accoglienza, il turismo e la ristorazione umbra.
Un settore chiave
Per l’Umbria il settore dell’agriturismo è strategico sia per l’agricoltura che per l’accoglienza turistica.
Nella nostra regione, che che ci piace definire il cuore verde d’Italia, infatti, il territorio agroforestale e l’enogastronomia costituiscono gli elementi più importanti in termini di attrattività turistica, insieme all’arte e alla religione.
Il nuovo regolamento per l’agriturismo del 2019
Per la Regione Umbria è stato approvato nel 2019 un nuovo regolamento sull’agriturismo, utile a contornare il reparto e a definire un modello dopo gli strascichi drammatici del terremoto che ha colpito il territorio nel 2016.
Il regolamento, pubblicato nel Bollettino ufficiale della Regione Umbria del 15 gennaio 2019 è una sorta di testo unico dell’agriturismo umbro, utile a tecnici, agricoltori e imprenditori come una vera e propria guida.
Criteri principali del Regolamento
All’interno del regolamento si delimita il campo delle attività agrituristiche.
Vengono in incluse quelle dell’ospitalità, della somministrazione di pasti e bevande, della degustazione di prodotti dell’azienda e di aziende vicine, delle attività sportive, ricreative e culturali.
Ma viene ribadito che l’agriturismo fornisce anche la possibilità di creare delle reti di aziende per esercitare l’agriturismo in forma associata. Inoltre viene ribadito il criterio di prevalenza basato sul tempo di lavoro dedicato all’attività agricola. Deve essere maggiore di quello dedicato alle attività agrituristiche, secondo le tabelle pubblicate nel regolamento, che prevedono agevolazioni per le aziende biologiche e per quelle in aree Natura 2000. Una prevalenza che comunque per un numero di ospiti fino a dieci persone è riconosciuta sempre. Nel regolamento sono indicate le caratteristiche dei locali e delle strutture, le procedure amministrative e burocratiche e le modalità per l’uso della certificazione Agriturismo Italia, sviluppata e promossa dal Mipaaf.
Prodotti locali e filiera corta
I due focus per l’agriturismo sono la valorizzazione dei prodotti del territorio e lo sviluppo della filiera corta, con l’obbligo per le somministrazioni di almeno il 30% dei prodotti di origine aziendale (calcolati in valore) e del 50% di prodotto di origine regionale. Ci basta questo per comprendere il valore, in termini di crescita del territorio circostante, delle attività agrituristiche. Senza contare la sintonia con i temi della sostenibilità e della natura, ridondanti in questi ultimi anni. Su questi temi l’attività agrituristica è particolarmente affine e per questo è di grande appeal sui viaggiatori moderni, sempre più attenti all’impatto sull’ambiente dei loro viaggi.
Opportunità dell’attività agrituristica
L’agriturismo in Umbria, se ben gestito, costituisce una risorsa importantissima non solo per gli stessi imprenditori, ma per l’intero territorio. Ci piace rimarcare che l’attività agrituristica può aprire degli spazi importanti a tante altre imprese connesse, apparentemente non coinvolte.
Pensiamo all’opportunità di fare rete con gli impianti turistici, le attività di escursionismo. O ancora con gli altri produttori locali, ad esempio le cantine, i caseifici. Indirizzando gli ospiti ai centri urbani, ai borghi, si possono far crescere luoghi abitualmente fuori dalle rotte turistiche. Un modo spontaneo, ma che dev’essere strutturato e scritto in modo adeguato, per dare valore all’intera Regione.